Lavorare per soldi, lavorare per amore

3 dicembre 2012

Figli e lavoro, il quadro reggiano in una ricerca promossa dalla Provincia – Nel 2011 166 lavoratrici dimissionarie per maternità.

Per una donna è possibile, e in che modo, conciliare maternità e lavoro? A queste domande cerca di dare una risposta la ricerca condotta da Piramix e voluta dalla Provincia di Reggio Emilia isieme all’Associazione Centro studi sterilità – fertilità “Antonio Vallisneri ” onlus e dalla consigliera provinciale di Parità. 

I dati saranno illustrati nel corso del convegno “Lavorare per soldi, lavorare per amore” in programma lunedì 3 dicembre, alle 17.45, nella sala del Capitano del Popolo.

Un quadro, quello reggiano, articolato e complesso, fatto anche di tinte fosche. Basti pensare che nel 2011, secondo i dati dell’Ufficio di parità, si sono registrati ben 166 casi di dimissioni volontarie nel primo anno di vita del bambino. Un dato in aumento del 20% rispetto al 2010.

La ricerca, condotta su un campione di 784 interviste, raccoglie una nutrita serie di testimonianze dirette da parte di madri lavoratrici chiamate ad esprimersi su aspettative, paure, tensioni progettuali, possibilità di conciliazione con i tempi di lavoro.

Una ricerca inedita perché ad oggi non ci sono numeri ufficiali che incrocino statisticamente i dati. L’indagine conferma che la sicurezza occupazionale “permette” di procreare mentre il precariato si ascrive a generiche interruzioni di gravidanza spesso oscure e di difficile interpretazione.

Dopo le introduzioni della presidente della Provincia Sonia Masini, della consigliera di Parità Maria Mondelli e della direttrice delle attività sociosanitarie dell’Ausl Elisabetta Negri, interverranno il primario di Ostetricia e Ginecologia del Santa Maria Nuova Giovan Battista La Sala e Donata Gottardi dell’Università di Verona. I dati della ricerca saranno illustrati dalla presidente di Piramix, Catia Iori. Coordinerà il dibattito la giornalista Stefania Bondavalli.

Pubblicato: 26 Giugno 2020