Provincia e attività estrattive

Le competenze della Provincia nella pianificazione delle attività estrattive

L’utilizzo delle risorse naturali quali materiali da costruzione o comunque necessari alla realizzazione di opere infrastrutturali ha subito nel tempo una marcata evoluzione, in termini quantitativi, localizzativi e normativi. Attualmente nel territorio della nostra provincia vengono estratti principalmente ghiaie e sabbie per inerti (prevalentemente nelle fasce limitrofe ai corsi d’acqua), argille per laterizi (ambito di pianura), argille per ceramiche e per usi industriali in genere (nelle zone collinari-montane), materiali litoidi di monte per inerti e per usi ornamentali (pietra da taglio). Non sono invece insediate nel territorio provinciale attività minerarie.

L’ambito di attività della Provincia di Reggio Emilia investe il settore estrattivo nelle sue varie fasi, che vanno dalla pianificazione e dal coordinamento delle previsioni estrattive fino al supporto tecnico-amministrativo per i comuni interessati dalla presenza di cave e al riferimento metodologico e programmatico per gli altri soggetti interessati (ditte esercenti, enti e associazioni, progettisti, cittadini).

Per quanto concerne il primo aspetto, cioè la pianificazione territoriale, la regolamentazione del settore estrattivo effettuata dalla Regione Emilia-Romagna con la Legge Regionale 18 luglio 1991 n. 17 “Disciplina delle Attività Estrattive” e s.m.i., affida alle province un ruolo estremamente rilevante: l’elaborazione del Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (PIAE) .

Si tratta di un piano settoriale abbastanza atipico rispetto alle prestazioni di norma affidate agli strumenti di programmazione alla scala territoriale, poichè si spinge ad un avanzato grado di definizione delle scelte, cioè fino alla localizzazione ed al dimensionamento (volume massimo estraibile) delle cave o dei gruppi di cave (ambiti e poli estrattivi) da attivare sul territorio provinciale. Diversamente però a quanto accade in altre regioni, le previsioni estrattive pianificate dal PIAE devono essere recepite dai comuni territorialmente interessati nei loro Piani delle Attività Estrattive (PAE); saranno poi i comuni stessi ad autorizzare le attività di cava, attraverso un procedura tecnica ed amministrativa che vedrà ancora l’apporto, tecnico e di indirizzo, della Provincia.

In un’ottica di collaborazione e supporto ai comuni, oltre alle competenze esplicitamente delegate all’ente dalla normativa di settore, il Servizio Pianificazione Territoriale svolge una serie di funzioni e di attività programmate dal PIAE o comunque ritenute utili per una corretta gestione delle attività estrattive e delle problematiche ad esse correlate.

A chi rivolgersi:
Barbara Casoli – geologa tel. 0522.444224

Pubblicato: 26 Ottobre 2006Ultima modifica: 01 Settembre 2022