Cadelbosco, anche la Liquigas ha un piano d’emergenza

Approvato dalla Provincia un altro importante strumento di pianificazione di Protezione civile

Anche il deposito Liquigas di Cadelbosco Sopra ha un Piano di emergenza esterna (Pee) in grado di permettere una migliore gestione di possibili incidenti. Approvato il 18 novembre scorso con decreto del presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, il piano giunge al termine di un meticoloso lavoro da parte dell’Unità operativa Difesa del suolo e Protezione civile della Provincia, d’intesa con la Prefettura e il Comune di Cadelbosco Sopra, che ha coinvolto oltre ovviamente ai vertici dell’azienda anche i cittadini, attraverso l’assemblea pubblica tenutasi in maggio al circolo Arci di Villa Seta e la successiva fase di raccolta delle osservazioni.

Il Piano d’emergenza della Liquigas, codifica gli interventi da attuare in caso di possibile incidente – trattandosi di un deposito di Gpl, fondamentalmente una eventuale esplosione dovuta a guasti dello stesso serbatoio o delle apparecchiature utilizzate per il rifornimento – per limitarne gli effetti all’ambiente e soprattutto alla popolazione.

“L’importanza di una accurata pianificazione per affrontare eventuali emergenze è stata dimostrata anche in occasione della piena del Po – sottolinea il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – Tanto le istituzioni, dal prefetto fino ai Comuni, quanto la macchina della Protezione civile, delle forze dell’ordine e dei soccorsi hanno funzionato egregiamente, consentendo alla popolazione di affrontare al  meglio anche questa prova, così come era avvenuto per il terremoto del 2012”.

“Il Piano di emergenza esterna della Liquigas di Cadelbosco Sopra segue quello approvato nei mesi scorsi per la Arkema Coating Resins di Boretto e rappresenta la prosecuzione dell’attività di pianificazione degli incidenti rilevanti per gli stabilimenti svolta dalla Provincia di Reggio Emilia sulla base della cosiddetta normativa Seveso, nata dal recepimento di una serie di direttive europee, la prima delle quali emanata dopo il tragico incidente dell’industria di Meda del 1976, e in conformità con le linee guida della Regione”, spiega la responsabile della Protezione civile provinciale, Federica Manenti.

Per gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, ovvero attività produttive o siti di stoccaggio di particolari categorie di sostanze, le leggi impongono infatti  una pianificazione di emergenza mirata ad affrontare possibili incidenti durante il ciclo produttivo che possono avere ripercussioni sul territorio esterno, al fine di limitarne i danni. Il piano di Cadelbosco, seguito in particolare dal funzionario tecnico della Provincia, Alessio Campisi, definisce le fasi di intervento e i ruoli attraverso l’individuazione delle funzioni di supporto: articolato in 4 sezioni e 3 allegati che descrivono il sito in cui è collocato lo stabilimento, l’attività svolta e i possibili scenari di  incidente, il Pee della Liquigas diventa parte integrante della pianificazione di emergenza sia comunale sia provinciale.

 “Nell’ottica di grande collaborazione tra tutti i componenti del sistema provinciale di Protezione civile che ha contraddistinto anche la gestione dell’emergenza Po, il Piano assegna un ruolo di grande importanza al comandante dei Vigili del fuoco, chiamato ad assumere il ruolo di coordinatore dei soccorsi nell’area colpita, per la quale è previsto l’isolamento con l’istituzione di cancelli lungo le vie di collegamento allo stabilimento e la deviazione del traffico su percorsi alternativi”, conclude Federica Manenti.

Il piano è consultabile sul sito della Provincia di Reggio Emilia, sezione Protezione civile.

Pubblicato: 29 Novembre 2014Ultima modifica: 06 Marzo 2024