Canossa, ritrovata la scalinata dell’umiliazione

Al convegno nazionale del 6 e 7 giugno si parlerà anche degli ultimi scavi realizzati dal Cai e dei prossimi che verranno realizzati nell’antico borgo castellano, finalmente individuato

Nel IX centenario della morte della contessa Matilde, Canossa ospiterà il convegno nazionale “Canossa: segno, simbolo, storia”, organizzato dalla Deputazione di Storia patria e dal Club alpino italiano di Reggio Emilia, in collaborazione con l’Istituto superiore di Studi matildici e la Società reggiana di studi storici, per il 6 e 7 giugno al Teatro comunale. Nell’occasione, saranno illustrati anche i lavori di scavo che il Club alpino italiano ha promosso recentemente nell’antico borgo canossano e che hanno consentito di riportare alla luce una piccola scalinata scavata nella roccia che conduceva all’ingresso principale del castello e sulla quale, con ogni probabilità, si incamminò Enrico IV in occasione del celebre episodio dell’umiliazione nel gennaio 1077.

La due giorni canossana – nel corso della quale sono previsti anche l’inaugurazione della Sala Cai, un’esposizione sui ritrovamenti dal 1877 e l’inizio del percorso Sentiero Natura Cai Rupe di Canossa – è stata illustrata questa mattina in Provincia, alla presenza del presidente Giammaria Manghi, dai vertici delle tante associazioni culturali coinvolte: i presidenti della Deputazione di Storia patria, Giuseppe Adriano Rossi; del Club alpino italiano, Massimo Bizzarri; dell’Istituto superiore di Studi matildici, Angela Chiapponi, e della Società reggiana di Studi storici, Davide Dazzi, oltre alla consigliere e segretaria della Deputazione di Storia patria, Aurelia Fresta, e al referente del Comitato scientifico del Cai di Reggio Emilia, Giuliano Cervi.

“Si tratta di un convegno molto intenso, promosso da quattro istituti alcuni dei quali con una storia ultrasecolare, che riunirà ben 14 relatori tra docenti universitari e soci della Deputazione e dal quale ci attendiamo contributi importanti sulla centralità di Canossa”, ha detto il presidente della Deputazione di Storia patria, Giuseppe Adriano Rossi presentando l’iniziativa “proprio nella ricorrenza della festa liturgica di San Gregorio, settimo Papa di Canossa, morto in esilio a Salerno il 25 maggio di 930 anni fa”.

Nella due giorni, un ruolo importante lo avrà il Club alpino che, come ha sottolineato il presidente Massimo Bizzarri, “è impegnato in attività culturali e scientifiche, non solo alpinistiche, fin dai tempi di Gaetano Chierici, sotto la cui guida nel 1877 iniziarono gli scavi archeologici che portarono alla luce, nel corso degli anni, le attuali strutture castellane e posero le basi della istituzione dell’attuale Museo nazionale”. Un impegno che è proseguito anche in anni più recenti ed in particolare nel 2008-2010, quando, grazie ad un contributo della Fondazione Manodori, sono state attivate nuove ricerche che hanno consentito di individuare strutture sepolte e manufatti di grande interesse.

Da ultimo, nel 2011, altre ricerche, forse le più importanti: “Con la Sovrintendenza abbiamo infatti condotto una ulteriore ricognizione nel settore orientale che ci ha permesso di scoprire il luogo dove era presente l’antico borgo castellano, mai individuato né tantomeno indagato – ha spiegato il referente del Comitato scientifico del Cai di Reggio Emilia, Giuliano Cervi – E sotto una coltre di muschi e licheni abbiamo trovato una sinuosa scala scavata nella roccia che dal borgo conduceva direttamente al pianoro sommitale e all’ingresso principale del castello, con ogni probabilità i gradini che percorse Enrico IV in occasione del celebre episodio dell’umiliazione nel gennaio 1077”.

“L’individuazione dell’area dell’antico borgo castellano costituisce l’autentica novità culturale di Canossa in questi ultimi anni nonché la più importante scoperta fatta negli ultimi anni nello scenario canossano – hanno concluso Bizzarri e Cervi – Nonostante siano passati mille anni, il sedime è infatti intatto e con le moderne tecniche di analisi sarà possibile ricostruire un quadro eccezionale di come si viveva ai tempi di Matilde,
anche perché il borgo non era un semplice aggregato di casupole di legno, fango e paglia, ma era abitato anche dalle milizie e da persone importanti della corte matildica”. E al convegno del 6 e 7 giugno si parlerà dunque anche delle ultime scoperte e della prossima campagna di ricerca che il Club alpino promuoverà insieme all’Università di Bologna e alle competenti Soprintendenze e che consentirà di acquisire nuove, inedite informazioni riguardanti la rocca matildica.

“Gratitudine non rituale verso chi con serietà e costanza, svolge un lavoro silenzioso che oggi sboccia in un appuntamento di cui la nostra comunità deve davvero essere orgogliosa” è stata espressa dal presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi: “La vera notizia è che c’è ancora, in un tempo che tende a essere repentino e sbrigativo rispetto al tema del sapere, chi ha voglia di studiare e approfondire, di continuare a ricercare, approfondire e meglio delineare i contorni dell’identità del nostro territorio – ha aggiunto – Al di là delle incombenze normative, un ente come la Provincia dovrà continuare a sostenere questi sforzi culturali”.

Il valore aggiunto rappresentato dalla sinergia tra tanti istituti storico-culturali è stato infine sottolineato dai presidenti Angela Chiapponi e Davide Dazzi: “E’ importante che le istituzioni sappiano collaborare perché in questo modo si producono i frutti migliori, come questo importante convegno nazionale che prosegue il lavoro avviato a partire dal 1978, in entrambi i casi con il fondamentale contributo del compianto Gino Badini, tanto dall’Istituto superiore di Studi matildici, attraverso gli “Annali canossani” e la riedizione in lingua italiana dell’opera di Harald Zimmermann “Canossa 1077” , quanto dalla Società reggiana di Studi storici, attraverso la rivista trimestrale Reggiostoria, che da ben 146 numeri offre la possibilità di dare voce e spazio agli studiosi locali”, hanno detto.

 

 

Canossa

Segno simbolo storia

 

Canossa, 6 – 7 giugno 2015

 

Sabato 6 giugno, Teatro comunale

ore 9,30 Apertura del Convegno

Presiede Giuseppe Adriano Rossi, presidente Deputazione di Storia Patria per le Antiche Provincie Modenesi –Sezione di Reggio Emilia

 

Saluti delle Autorità

Sindaco di Canossa

Raffaele Ruberto, prefetto di Reggio Emilia

Gianmaria Manghi, presidente della Provincia di Reggio Emilia

Antonella Incerti, deputato al Parlamento

Riccardo Ferretti, prorettore Università di Modena e Reggio Emilia

Angelo Spaggiari, presidente della Deputazione di Storia patria per le Antiche provincie Modenesi

Massimo Bizzarri, presidente Club Alpino Italiano – Sezione di Reggio Emilia

Angela Chiapponi, presidente Istituto Superiore di Studi Matildici

Davide Dazzi, presidente Società Reggiana di Studi Storici

Giampiero Cuppini,presidente Istituto Italiano dei Castelli – Sezione Emilia-Romagna

 

Interventi dei relatori

ore 10.30 Aldo Settia, Canossa, l’incastellamento e le lotte per il regno

ore 11.00 Rossella Rinaldi, Prima di Matilde. Gli antenati

Sospensione lavori

ore 11.30 Gabriele Fabbrici, La feudalità matildica nel territorio della montagna reggiana: alcune riflessioni

ore 11.50 Franca Manenti Valli, Canossa. Un castello tra fortilizio e cenobio

ore 12.10 Arnaldo Tincani, La chiesa dinastica di Sant’Apollonio di Canossa da canonica a monastero benedettino

 

ore 14.40 Ripresa lavori

presiede Davide Dazzi, presidente Società Reggiana di Studi Storici

ore 14.45 Paola Galetti, Le strutture della vita quotidiana tra XI-XII secolo

ore 15.15 Angelo Biondi, L’episodio di Canossa nell’ambito del culto di San Gregorio VII a Sovana

ore 15.35 Massimo Mussini, La Chiesa di Sant’Apollonio nel Castello di Canossa

ore 15.55 Corrado Corradini, Verso Gerusalemme al tempo di Matilde. L’eco della prima Crociata nella documentazione reggiana

ore 16.15 Danilo Cristian Morini, L’Atlante dei castelli dell’Emilia-Romagna: una nuova prospettiva di analisi del fenomeno

ore 16.35 Angela Chiapponi, “Canossa è un simbolo”. Le parole di Meuccio Ruini nell’ottavo centenario della morte di Matilda

 

Domenica 7 giugno, Teatro comunale

ore 9.55 Ripresa lavori

presiede Massimo Bizzarri presidente Club Alpino Italiano – Sezione di Reggio Emilia

ore 10.00 Elisabetta Pepe, Canossa: 130 anni di gestione statale negli archivi della Soprintendenza

ore 10.30 Roberta Conversi, Renata Curina, Nicola Mancassola, Fabio Saggioro, Il castello di Canossa tra mito e realtà. Recenti dati archeologici e prospettive future

ore 11.35 Giuliano Cervi, Il grande paesaggio di Canossa: compendio della storia naturale ed umana dell’Appennino emiliano

 

Domenica 7 giugno, Castello di Canossa

ore 15.00 Ritrovo presso la biglietteria del Castello

ore 15.30 Inaugurazione della Sala CAI – Saluti delle Autorità

ore 16.00 Museo del Castello – Sala Gaetano Chierici, Esposizione sui ritrovamenti dal 1877

ore 16.45 Inizio del percorso Sentiero Natura CAI Rupe di Canossa (anello circa 30’)

ore 17.30 Saluti e conclusioni

Pubblicato: 25 Maggio 2015Ultima modifica: 25 Giugno 2020