Dopo presidente e Consiglio provinciale, domani pomeriggio debutterà anche l’Assemblea dei sindaci, terzo organo previsto dalla Legge 56/2014 che ha riformato le Province. Composta da tutti gli attuali 45 sindaci reggiani e presieduta dallo stesso presidente della Provincia, Giammaria Manghi, l’Assemblea dei Sindaci è chiamata ad approvare il nuovo Statuto e ad esercitare compiti propositivi, consultivi e di controllo. Così come presidente e consiglieri provinciali, anche i sindaci che compongono l’Assemblea non percepiranno alcun compenso (gettone di presenza o indennità) per l’attività svolta in Provincia.
Due i punti all’ordine del giorno della prima Assemblea dei sindaci, convocata per le 14.30 di domani, giovedì, nella Sala del Consiglio provinciale: dopo le comunicazioni del presidente della Provincia, la modifica dell’articolo 57 dello Statuto richiesta dal Consiglio provinciale nel corso della sua prima seduta di giovedì scorso per consentire l’assegnazione da parte del presidente Manghi di specifiche deleghe a 5 consiglieri.
Anche per l’Assemblea dei sindaci, così come per le elezioni avvenute il 12 ottobre, la Legge 56/2014 prevede un complesso meccanismo (simile, ma non uguale, al voto ponderato) che tiene conto della popolazione di ciascun comune. Per essere valida, ogni seduta dell’Assemblea deve registrare la presenza di almeno 15 sindaci in rappresentanza della metà più uno dei residenti in provincia, ovvero 258.659 cittadini. Allo stesso modo, per essere approvato ogni punto deve registrare il voto favorevole di almeno 15 sindaci che rappresentino almeno 258.659 reggiani: una soglia raggiungibile dai soli 6 Comuni più popolosi (Reggio Emilia, Casalgrande, Castellarano, Correggio, Guastalla e Scandiano), la cui assenza – o il cui voto contrario – renderebbe dunque inutile anche un eventuale voto favorevole da parte di tutti gli altri 39 Comuni reggiani.