La rassegna “Gli Ori della terra reggiana” organizzata dalla Provincia di Reggio Emilia, insiema ai Comuni, giunge quest’anno alla sua VII edizione. Come sempre – hanno spiegato questa mattina il vicepresidente della Provincia Pierluigi Saccardi e l’assessore all’Agricoltura Roberta Rivi – le numerose iniziative offriranno l’occasione al pubblico di apprezzare la qualità della nostra produzione alimentare, ma anche quella artigianale come il territorio nel suo complesso, grazie al patrimonio artistico, culturale e ambientale che ogni comune coinvolto potrà proporre in occasione di questa partecipazione coordinata.
I ventitre Comuni che parteciperanno all’edizione 2011 de “Gli Ori della Terra reggiana” sono Albinea, Bagnolo in Piano, Bibbiano, Campagnola Emilia, Carpineti, Casalgrande, Correggio, Fabbrico, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Montecchio, Novellara, Quattro Castella, Reggiolo, Rio Saliceto, Rolo, Rubiera, San Martino in Rio, Scandiano, Toano, Vezzano e Viano.
Questa manifestazione, che continua negli anni con prolungato successo, dimostra che è cambiato – gradualmente, e non da oggi – il rapporto tra l’uomo e il cibo. Quando il mangiare ha cessato di essere una preoccupazione esistenziale esso è diventato sempre più una scelta, una affermazione di identità o un confronto con le identità degli altri, attraverso la ricerca di tradizioni genuine e cibi qualitativamente apprezzabili. Tanto più efficace e importante risulta questa riscoperta se si riesce a presentarla in veste unitaria, con un coordinamento di offerte e di eventi che dia il senso della capacità di una provincia di declinare anche sotto questo aspetto “materiale” la ricchezza della sua storia e la capacità organizzativa dei suoi operatori. L’esperienza del cibo buono, sia che la si viva alle porte di casa oppure che faccia parte di più avventurosi trasferimenti, è parte integrante ormai della esperienza intellettuale, prima ancora che materiale, di noi uomini di questo tempo, viaggiatori e turisti quando capita, o semplicemente cittadini che hanno bisogno di una parentesi alimentare densa di significazioni. “Noi siamo quello che mangiamo” diceva un filosofo nell’ottocento positivista. Ecco, noi siamo anche – turisticamente parlando – “quello che noi sappiamo organizzare”.
Quest’anno la manifestazione si apre con quasi un mese di anticipo per ospitare l’8 maggio a Vezzano sul Crostolo la Festa dell’Asparago Selvatico, una festa che vede coinvolto tutto il paese prima nella raccolta di questa pianta selvatica (che attecchisce spontanea e abbondante sul Monte del Gesso) poi nelle varie presentazioni gastronomiche. La raccolta dell’asparago selvatico è soggetta a un regolamento comunale.
Il Comune di Bibbiano mercoledì 1 e giovedì 2 giugno proporrà l’iniziativa dal titolo “Il Mercato delle terre di Matilde di Canossa”; la prima sera,al Ghiardo, durante la premiazione “Tofeo la Culla” del miglior Parmiggiano Reggiano della Val d’Enza ci saranno degustazioni gratuite dei formaggi in gara.
Si passerà poi a Quattro Castella l’11 e 12 giugno con la “Sagra dal Scarpasoun” l’Erbazzone, importante tipicità gastronomica unica nel nostro territorio, a cui seguirà dal 16 al 19 giugno ad Albinea la “Sagra del lambrusco e degli spiriti divini” che celebrerà con degustazioni e assaggi il lavoro attento e minuzioso delle cantine locali.
Il 19 giugno a Fabbrico principe dell’iniziativa sarà il nocino tradizionale con selezione e premiazione all’interno del Parco Cascina dei migliori nocini secondo la ricetta tradizionale.
Il Comune di Rolo propone il 25 e il 26 giugno menù interamente a base di riso, riscoprendo e valorizzando le tradizioni antiche delle risaie e della vita contadina che per decenni ha caratterizzato il nostro territorio. “Riobue festa del bue in piazza” è il titolo dell’appuntamento che Rio Saliceto l‘8 e il 9 luglio propone in piazza Carducci dove verrà allestita una cena con carne di bovino allo spiedo, fiorentina e carne di maiale alla griglia, primi piatti e gnocco fritto.
Il 10 luglio a Luzzara si riscoprono la cucina tradizionale e le ricette più antiche, con particolare attenzione alle lasagne, un primo piatto che si presta a stupefacenti variazioni ma che la moderna standardizzazione dovuta alla commercializzazione di massa e ai procedimenti industriali rischia di banalizzare.
Attesissimo appuntamento quello con il Comune di Novellara il 23 e il 24 luglio, che propone uno dei prodotti più amati delle estati emiliane, l’anguria e le sue diverse declinazioni, sottolineando anche che i produttori locali insieme alla Provincia di Reggio Emilia stanno puntando, proprio per le preziose ed uniche caratteristiche di questo prodotto, al riconoscimento IGP.
Due lunghi fine settimana a settembre, il 2 , 3 4 e il 9, 10, 11, a Gualtieri sono dedicati ancora una volta alla celebrazione del vino lambrusco nei prestigiosi spazi del settecentesco Palazzo Greppi di Santa Vittoria, centro amministrativo di una grande azienda sperimentale progettata da Lodovico Bolognini.
Bagnolo in Piano il 4 settembre propone la “Sagra dei prodotti del contadino” allestendo per adulti e bambini l’ambientazione di una fattoria con esposizione di animali, attrezzi agricoli e prodotti della terra reggiana, degustazione di cibi, vendita di prodotti naturali e dimostrazione di alcuni processi di produzione tra cui pigiatura dell’uva e la cottura di una forma di parmigiano-reggiano.
Il 17 settembre a Scandiano sono di scena le birre artigianali, una tradizione antica anche nostra (basti pensare alla cultura celtica) ma che è stata valorizzata in questi ultimi anni con una forte attenzione alla qualità e alla creatività. Ormai i nostri piccoli produttori locali sono diventati numerosi e agguerriti, anche nei confronti di più blasonate esperienze europee.
Nei due fine settimana del 17 e 18 e del 24 e 25 settembre a Reggiolo protagonista assoluta sarà la zucca, una delle tipicità più care alla trazione gastronomica della bassa reggiana. Guastalla anche quest’anno all’interno di “PIante e animali perduti” che si terrà il 24 e 25 settembre e che negli anni scorsi ha attirato migliaia di persone anche dalle province di Mantova, Cremona e Parma, propone “Mustum ardens” assaggi di mostarde prodotte a livello locale utilizzando frutti autoctoni con procedure della tradizione.
Si passa poi al mese di ottobre con San Martino in Rio che propone domenica 2 nella bellissima cornice storica della Rocca Estense la “VIII Pigiatura in piasa” con la pigiatura tradizionale del mosto d’uva fatta nella “navasa” da parte dei bambini, fino alla trasformazione in sughi d’uva e ancora assaggi gratuiti delle migliori produzioni di vini di cantine locali, vendita di prodotti locali della nostra tradizione e apertura straordinaria con visite guidate della Rocca Estense, del Museo dell’Agricoltura e del Mondo Rurale.
Il 9 ottobre a Montecchio si approfondisce il “cuore” della nostra grande tradizione di primi piatti: le paste ripiene (tortelli e cappelletti, per parlar semplice). Anche in questo caso (con approfondimenti storici ma soprattutto “gustativi”) sono la ricchezza e la varietà di ripieni che vengono messi in luce, con tutte le variazioni possibili dal dolce al salato, dal giallo al bianco al verde, per coinvolgere tutti i sensi.
A Correggio il 15 e 16 ottobre nel centro della città programma ricco di iniziative ed appuntamenti enogastronomici e culturali, tra i quali la lavorazione casalinga del maiale e del vino: gesti ormai dimenticati ai giorni nostri.
Riscoperta della tradizione anche nel Comune di Carpineti che il 30 ottobre presenta lungo le vie del centro storico la “Maratona del sapore: Savurètt”. Il Savurètt è una marmellata ottenuta dalla lunghissima bollitura, della durata di 26 ore, del sugo ricavato dalla torchiatura delle antiche pere Spalèr con l’aggiunta di tocchetti di pera Nobile o pera Barabàn. Un giorno intero e una notte…e ancora una mezza giornata, per arrivare a una tipica confettura da utilizzare con il pane, il bollito, la ricotta e come ripieno per i tortellini di Natale.
Il mese di novembre inizia a Casalgrande domenica 6 con l’arte antica della sfoglia nell’ottica di far conoscere e valorizzare i prodotti agricoli del territorio ed insegnare le antiche tradizioni. Nel pomeriggio le “rasdore” insegneranno a impastare e tirare la sfoglia ad adulti e bambini con diversi laboratori.
Due appuntamenti a novembre tutti dedicati al tartufo e alle sue molteplici declinazioni gastronomiche, Cavola il 6 e il 13 e a Viano il 12 e il 13 con esposizione e vendita.
Il mese di dicembre vede due diversi appuntamenti in calendario a Rubiera il 4 con “Gnocco, salame … e fantasia” che vedrà protagonista il salame “fiorettino” proveniente dalla lavorazione tradizionale del maiale e l’11 a Campagnola Emilia con la “XIIa edizione del Cicciolo d’Oro”, caratteristico appuntamento che offre ai cultori della buona cucina la possibilità di assaggiare gustose specialità: saporiti ciccioli e salsiccia di qualità. Tutti gli odori ed i sapori tipici della tradizione concentrati in Piazza Roma, dominata dal torchio gigante, fabbricato appositamente per produrre il supercicciolo da guinnes. Quest’anno la manifestazione sarà arricchita da un concorso letterario con giuria che avrà come presidente Giuseppe Pederiali.
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