Provincia, tutti i numeri di un anno di lavoro

Presentati anche i nuovi Consiglieri delegati. Il presidente Manghi: terminata la fase di tagli e stabilizzazione, ora le Province devono essere messe in grado di funzionare e bene

Tutti i numeri relativi all’attività del Consiglio provinciale, dell’Assemblea dei sindaci e dello  stesso presidente nonché della Conferenza territoriale sociale e sanitaria; un aggiornamento sul personale; le cifre relative ai piani di razionalizzazione di società partecipate e di valorizzazione del patrimonio: gli investimenti effettuati nei due principali settori di intervento delle Province, ovvero strade e scuole superiori. Insomma, un vero e proprio bilancio sull’attività 2016 della Provincia di Reggio Emilia quello illustrato questa mattina dal presidente Giammaria Manghi insieme al segretario generale Aldredo Tirabassi e ai nuovi Consiglieri provinciali delegati, presentati nell’occasione dopo la tornata elettorale dello scorso dicembre.

Attività amministrativa. Rendiconto iniziato dal rendiconto dell’attività amministrativa, che nel 2016 ha registrato 13 sedute e 43 atti approvati dal Consiglio provinciale; 6 sedute, 11 argomenti trattati e 2 delibere approvate dall’Assemblea dei sindaci; 16 riunioni dei presidenti di Unioni dei Comuni con 33 punti affrontati e ben 271 decreti firmati dal presidente, cui si somma l’attività svolta dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria, importante organismo di governo e coordinamento delle politiche sociali, sanitarie e socio-sanitarie che continua a essere presieduta dalla Provincia: 5 sedute della Ctss con 12 pareri emessi e 11  dell’Ufficio di Presidenza, tra cui 3 incontri con i sindacati.

Personale. Il “sacrificio” richiesto in questi ultimi anni alle Province, emerge chiaramente dall’andamento del personale. Dai 391 dipendenti del 2013, prima della Legge Delrio,si è scesi ai 374 del 2014, ai 350 del 2015 fino alle attuali 170 persone in servizio oggi a Palazzo Allende. “Abbiamo realizzato il dimezzamento della spesa per il personale richiestoci dalla Legge 56/14 passando da 15 a 7,5 milioni, con 33 prepensionamenti e, soprattutto, nessun esubero, che era la nostra principale preoccupazione quando siamo stati eletti nell’ottobre 2014”, ha detto il presidente Giammaria Manghi, precisando come ora i dipendenti della Provincia siano complessivamente 222, 7 dei quali in prepensionamento e 63 in comando altre amministrazioni (7) o presso l’Agenzia regionale per il lavoro (i 56 dipendenti degli ex Centri per l’impiego). I rimanenti 152 – in aggiunta a 17 dipendenti regionali e 1 dipendente Ausl comandati in Provincia – formano appunto l’organico di 170 persone oggi in servizio a Palazzo Allende.

Razionalizzazioni. Nel 2016 è proseguita la “sforbiciata” di partecipazioni societarie della Provincia di Reggio Emilia.

Per quanto riguarda le società partecipate, delle 16 del 2014 – tra cessioni (5), liquidazione o fallimenti (4) –  ne sono rimaste solo 7. Tra queste, Autobrennero Spa, la cui quota nel corso del 2016 è passata da 38.378 azioni (pari al 2,5%) a 33.378 azioni (2,17% ) per consentire “alla Provincia di concludere la propria azione di ricapitalizzazione di Act per un importo di 3 milioni e 434.000 euro, 209.400 dei quali trasferiti in liquidità, la restante e ben più consistente parte appunto in azioni Autobrennero: un’altra operazione importante perché altrimenti questa somma sarebbe inevitabilmente ricaduta sui Comuni”, ha sottolineato il presidente Manghi.

Le sedi sono invece scese dalle 7 del 2014 alle 5 del 2015 alle attuali 4: Palazzo Allende, corso Garibaldi 26 (sede del Servizio Infrastruttre), piazza Gioberti e Villa Ottavi, comando della Polizia provinciale. Nel 2016 è stata infatti dismesso, con un ulteriore risparmio annuo di 70.000 euro, anche lo storico Palazzo Palazzi-Trivelli, uno degli ultimi gioielli di famiglia che – insieme all’ex Opg – la Provincia conta di vendere.

Valorizzazione del patrimonio. Nel 2016 è continuato anche il piano di valorizzazione del patrimonio immobiliare non più strategico per l’ente: “Attraverso la vendita di parte dei magazzini ex Car in via Lombroso e della caserma dei carabinieri in corso Cairoli abbiamo incamerato poco più di 4 milioni di euro, risorse preziosissime che hanno tra l’altro consentito di completare i finanziamenti del nuovo Polo scolastico di via Fratelli Rosselli   (912.000  euro) e del II lotto della Variante di Ponterosso (1.046.800 euro), nonché di destinare 1 milione e 605.000 euro alla manutenzione di strade
(1.137.000 euro) e patrimonio (468.000 euro)”, ha spiegato il presidente. 

Strade e scuole. Nel 2016 la Provincia di Reggio Emilia ha continuato a gestire circa 960 chilometri di strade provinciali e 21 istituti scolastici – distribuiti in 29 sedi collocate in 64 edifici per una superficie di 198.700 metri quadrati – frequentati ogni giorno da 21.253 studenti divisi in905 classi di scuola secondaria di secondo grado. “Pur in un contesto di pesanti tagli dei finanziamenti, 28 milioni di euro in meno solo negli ultimi due anni, nel 2016 siamo comunque riusciti a realizzare nuove infrastrutture per 6 milioni investendone altri 9 per la manutenzione stradale e 2,4 per 8 interventi nelle scuole – tra cui il raddoppio della nuova sede del Gobetti di Scandiano – grazie al Decreto Mutui Bei, oltre ad aver aggiudicato l’appalto per il miglioramento antisismico del liceo artistico “Gaetano Chierici” di Reggio Emilia per 2,5 milioni e completato il finanziamento del nuovo Polo scolastico “Scienze della terra”  in via Fratelli Rosselli destinato ad ospitare 500 studenti”, ha elencato Manghi ricordando come molti di questi interventi siano stati finanziati appunto con la vendita di immobili, ma anche con la decisione presa di non rispettare i vincoli del Patto di stabilità a favore della sicurezza di strade e scuole”.

Provincia casa dei Comuni. “L’anno che si è da poco chiuso ha poi registrato un ulteriore, significativo passo in avanti in quella che è un’altra felice intuizione della Legge Delrio, la trasformazione delle Province in ‘casa dei Comuni’ – ha proseguito il presidente – La Stazione unica appaltante e di servizio tecnico amministrativo a favore dei Comuni, attivata dalla Provincia attraverso le proprie professionalità messe a disposizione degli enti locali, a partire da quelli più piccoli – oggi registra l’adesione di ben 17 Comuni,  3 Unioni di Comuni e 2 aziende di servizi alla persona,  
l’Opus Civium di Castelnovo Sotto e la Don Cavalletti di Carpineti: nel corso del 2016 la Provincia sono state ben 38 le procedure di gara espletate come stazione unica appaltante per altri enti dalla Provincia, in aggiunta a 23 procedure di gara per appalti propri”.

I nuovi Consiglieri delegati. Nell’occasione del bilancio annuale, il presidente Manghi ha annunciato anche i nuovi Consiglieri delegati, dopo il primo rinnovo del ‘nuovo’ Consiglio provinciale avvenuto a dicembre. “Ho scelto la continuità confermando, avendo svolto un lavoro serio, positivo e leale, chi ancora è in Consiglio, pertanto l’unica novità è rappresentata dal sindaco di Sant’Ilario d’Enza, Marcello Moretti, che subentra ad Andrea Tagliavini alle Infrastrutture e patrimonio”, ha dichiarato Manghi. Confermati dunque il sindaco di Correggio Ilenia Malavasi alle vicepresidenza con deleghe a Istruzione, Università e ricerca, Formazione ed Edilizia scolastica; il sindaco di Bagnolo in Piano Paola Casali mantiene Welfare, Casa e Pari opportunità, quello di Scandiano Alessio Mammi la Pianificazione territoriale e il consigliere comunale di Reggio Emilia Pierluigi Saccardi la Promozione del territorio.

“Li ringrazio per la disponibilità, in fondo siamo tutti volontari e ognuno di noi ha incombenze amministrative prioritarie altrove: in un’epoca nella quale ci sono sempre grandi discussioni sulle indennità di chiunque assuma incarico pubblico, qui è bene ricordare che si lavora gratis…”, ha aggiunto il presidente della Provincia.  

Il futuro. Questa dunque la squadra della Provincia che affronterà il prossimo biennio, fino alle nuove elezioni del presidente che si terranno a fine 2018. “Ormai la fase di stabilizzazione, che ci ha impegnati nei primi due anni, è stata terminata: abbiamo razionalizzato sedi e partecipazioni, ridotto costi e personale, dismesso patrimonio profilando la “nuova Provincia” sulla base di quanto indicato dalla legge di riforma – ha  concluso il presidente Manghi – Da qui al 2018 dovremo lavorare, anche sulla base dell’esito referendario che ha confermato le Province nella Costituzione e, dunque, tra le articolazioni della nostra Repubblica, perché questi enti siano messo in grado di funzionare e bene: questo significa che andrà azzerato l’ulteriore taglio di 650 milioni previsto in Finanziaria, si dovranno assicurare adeguati finanziamenti alle nostre principali competenze ovvero strade e scuole e si dovrà almeno sbloccare il turn-over dei pensionamenti per far sì che le Province possano dignitosamente svolgere la mission a cui sono chiamate nel panorama istituzionale italiano, indirizzandole verso l’approdo conclusivo di casa dei Comuni che svolge funzioni a beneficio di tutto il territorio”.

 

 

Pubblicato: 18 Gennaio 2017Ultima modifica: 23 Giugno 2020