Tra Reggio e Modena nasce l’Hydrogen valley

A Castellarano, Carpi e Campogalliano partono le prime sperimentazioni concrete sull’impiego dell’idrogeno in diversi settori, dall’automotive, all’industria privata, all’edilizia pubblica

A Castellarano di Reggio Emilia e in provincia di Modena partono le prime sperimentazioni concrete sull’impiego dell’idrogeno in diversi settori, dall’automotive all’industria privata, all’edilizia pubblica.
La presentazione dei progetti, in fase di realizzazione, sta avvenendo in questo momento nel corso di un convegno organizzato dalla Provincia di Modena, con la partecipazione di Autostrada del Brennero e Iris Ceramica Group. I 3 progetti della Hydrogen valley tra Reggio e Modena sono il primo impianto industriale ceramico al mondo alimentato a idrogeno, a Castellarano di Reggio Emilia, attualmente in corso di realizzazione a Castellarano da parte del Gruppo Iris, il nuovo impianto di riscaldamento dell’istituto scolastico Meucci di Carpi, il primo in Italia nel suo genere, ed il piano di modernizzazione attuato da Autobrennero che prevede la realizzazione di impianti di rifornimento per veicoli a idrogeno sulla A22, di cui uno a Campogalliano.
“Castellarano è pronta ad accogliere un nuovo investimento rivoluzionario che ci pone al centro di un protagonismo straordinario, lungimirante e innovatore delle nostre imprese e del nostro territorio di cui ringraziare ed essere fieri ed orgogliosi”, ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia e sindaco di Castellarano Giorgio Zanni, per il quale “la prima ceramica al mondo alimentata ad idrogeno verde è un passo rivoluzionario verso la decarbonizzazione di un’industria ad alta intensità energetica come quella ceramica”. “Il progetto del Gruppo Iris non nasce per caso, ma viene da un lungo percorso che ha portato l’azienda a lanciare due anni fa la sfida Emissioni zero per ridurre drasticamente l’impatto ambientale e la CO2 prodotta delle produzioni ceramiche, realizzare un progetto di eliminazione delle emissioni odorigene, problema che proprio a Castellarano è stato risolto, di cui anche l’Amministrazione e i cittadini furono protagonisti insieme all’azienda – ha aggiunto Zanni – Nel mezzo della crisi energetica attuale, mentre è in corso la COP26 e anche i “grandi” della terra discutono degli obbiettivi non più rimandabili dell’Agenda 2030 da porsi per salvare il clima, un impianto come questo può risultare strategico e potenzialmente rivoluzionario nel diversificare il mix di fonti utilizzate in un comparto particolarmente energivoro: Castellarano e la Provincia di Reggio Emilia saranno ancora una volta protagonisti”.

Pubblicato: 03 Novembre 2021Ultima modifica: 25 Novembre 2021