Rubiera – Teatro Herberia

Dal Settecento al primo Novecento

Fin dai primissimi anni del Settecento e per tutto il secolo successivo pare fosse attiva in questa località una filodrammatica, che agiva sia nelle residenze private che presso il Teatro Comunale, ove si alternavano anche compagnie di giro. L’ubicazione e la forma di questo teatro è ben visibile in una planimetria dell’attuale Residenza Municipale (Palazzo Sacrati) conservata presso l’archivio storico di Rubiera, disegnata tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Dopo la risistemazione della sala Teatrale, si costituì, nel 1882, la Società Filodrammatica di Rubiera che di lì a poco avrebbe messo in scena La dama e l’artista, commedia, e Un calcio di ignota provenienza, farsa, quindi si susseguirono numerose altre rappresentazioni per tutto il primo decennio del Novecento. In questo periodo cominciò a mutare progressivamente l’uso del luogo teatrale, destinato non più soltanto a spettacoli d’opera, di prosa e varietà ma anche a proiezioni cinematografiche. . Allo stesso tempo però, lo stesso teatro cominciò a perdere la sua funzione essenziale, di conseguenza anche le strutture sceniche vennero adeguate alle nuove esigenze e si resero necessarie alcune indispensabili modifiche che portarono ad una sua chiusura nel 1913.

Il teatro Herberia

Nel 1925 si costituì una società, di cui faceva parte tra gli altri Umberto Tirelli, per la costruzione di un nuovo teatro, la Giunta Municipale deliberò la vendita di un appezzamento del terreno a Nord del Forte, a condizione che l’edificio costruito fosse adibito in perpetuo a Teatro e che, in caso di vendita, il Comune venisse, prima di ogni altro, interpellato, avendo diritto di acquisto a prezzo di stima. Il nuovo Teatro, denominato Herberia, fu inaugurato il 14 gennaio 1926 con la rappresentazione dell’opera di G. Puccini Bohème. Progettato dall’ingegnere Antonio Panizzi e dall’architetto Italo Costa di Reggio Emilia, l’edificio ha caratteristiche tipologiche tardo-liberty. La facciata presenta al piano terra un corpo sporgente sormontato da una terrazza, con balaustra a colonnette, su cui si aprono tre finestre a bifora incorniciate da archi a tutto sesto, il frontone si chiude con una fascia di coronamento e fastigio a balaustra al centro. Internamente la sala presenta pianta rettangolare con palchi di proscenio, un’ampia balconata-galleria sorretta da colonnine in muratura con capitelli compositi, ed una seconda galleria al centro. Una ricca decorazione in stucco, costituita da ghirlande e festoni, caratterizza la parapettata della prima galleria e la fascia sovrastante. Il Teatro fu assai attivo fino agli anni ’50, tra l’altro furono date numerose rappresentazioni da parte degli alunni delle scuole elementari (di cui si conserva documentazione fotografica presso la fototeca della B.C. di Rubiera), alcune delle quali riscossero grande successo. Successivamente fu adattato a cinematografo, pertanto furono apportate alcune modifiche interne, quali ad esempio: l’allargamento e l’arretramento del boccascena per fare spazio allo schermo, l’eliminazione della buca dell’orchestra, la costruzione sul terrazzo della cabina di proiezione e della scala di sicurezza, l’inserimento di una controsoffittatura.

La riapertura

Il teatro, rimasto chiuso per molti anni, è stato acquisito dall’Amministrazione Comunale che a partire dal 1988 ha avviato tutte quelle azioni volte alla restituzione dell’edificio alle originarie funzioni. Il Teatro Herberia è stato riaperto nel 1998. Si è trattato di un complesso intervento, condotto sotto la direzione dell’architetto Ada Defez, che da un lato si è preoccupata di conservare scrupolosamente le caratteristiche tipologiche tardo liberty del teatro, dall’altro ha avuto come principale obiettivo quello di introdurre una serie di accorgimenti tecnologici e funzionali d’avanguardia sulla base di specifiche indicazioni fornite da esperti e tecnici dello spettacolo dal vivo, al fine di rendere lo spazio scenico, la buca dell’orchestra e la stessa platea ampiamente flessibili e polifunzionali, in particolare verso il teatro contemporaneo. Un sofisticato sistema di piattaforme idrauliche consente di modificare opportunamente il palcoscenico – ricostruito nelle forme originarie con sottopalco e fossa per l’orchestra – trasformandolo in teatro laboratorio, con il piano di platea interamente dedicato alla scena, o ancora fargli assumere la pianta centrale.

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Piazza Antonio Gramsci 1, 42048 Rubiera (RE)

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Pubblicato: 24 Aprile 2024Ultima modifica: 21 Novembre 2024