Le azioni positive sono progetti tesi a modificare l’organizzazione del lavoro, a cominciare dal “modo di essere” e di atteggiarsi, in senso favorevole alla realizzazione delle pari opportunità.
Per metterle in atto, è necessaria la condivisione del datore di lavoro e delle lavoratrici.
Il loro particolare obiettivo è quello di:
- eliminare le disparità di fatto di cui le donne sono oggetto nella formazione scolastica e professionale, nell’accesso al lavoro, nella progressione di carriera, nella vita lavorativa e nei periodi di mobilità;
- favorire la diversificazione delle scelte professionali delle donne, in particolare attraverso l’orientamento scolastico e professionale e gli strumenti di formazione;
- favorire l’accesso delle donne al lavoro autonomo e alla formazione o riqualificazione imprenditoriale;
- superare le condizioni, l’organizzazione e la distribuzione del lavoro che provocano effetti diversi, a seconda del sesso, nei confronti dei dipendenti, con una particolare attenzione ai pregiudizi nella formazione, nell’avanzamento professionale e di carriera e nel trattamento economico e retributivo;
- promuovere l’inserimento nelle attività e nei settori professionali in cui le donne sono sottorappresentate, in particolare negli ambiti tecnologicamente avanzati e nei livelli di responsabilità;
- favorire, mediante una diversa organizzazione del lavoro, l’equilibrio tra responsabilità familiari e professionali, e promuovere una migliore ripartizione di tali responsabilità tra i due sessi.