Il progetto “Difesa Attiva dell’Appennino” nasce dalla crescente necessità di raccolta e condivisione dei dati rilevati dai diversi enti che operano nel campo della Difesa del Suolo. Questa, emersa sopratutto durante l’aggiornamento della cartografia dell’Inventario del Dissesto, è, con gli anni, aumentata sopratutto in un’ottica di prevenzione di situazioni di rischio come quelle che hanno colpito la nostra provincia in passato.
A questo fine, una conoscenza più approfondita dei processi e delle zone maggiormente esposte al rischio può permettere di intervenire sia in fase di pianificazione urbanistico-territoriale e di emergenza in modo da prevenire o controllare situazioni di rischio.
In seguito all’emanazione L183/89, che ha assegnato compiti e funzioni delle istituzioni che operano nel campo della Difesa del Suolo e anche in seguito ai consistenti finanziamenti che hanno permesso la realizzazione di opere e l’installazione di reti di monitoraggio, è considerevolmente aumentata la conoscenza del territorio montano e in particolare sono state studiate le principali aree dell’Appennino minacciate dal rischio idrogeologico.
Il progetto consiste nella realizzazione di una banca dati territoriale condivisa dagli enti che raccolga informazioni inerenti:
- nuove attivazioni e riattivazioni di fenomeni franosi già cartografiati nella Carta Inventario del Dissesto con conseguente loro perimetrazione;
- censimento delle opere di difesa del suolo (catasto delle opere);
- realizzazione di una banca dati geognostica;
Questo sistema, supportato da una intranet e da un software Web-GIS per l’inserimeto e la gestione dei dati, permetterà un’aggiornamento in tempo reale, o comunque con tempi molto brevi, delle informazioni che concorrono all’aggiornamento della Carta Inventario del Dissesto.
Questo permetterà di pervenire ad un quadro conoscitivo sempre aggiornato, per un fenomeno in continua evoluzione, e quindi alla realizzazione di una cartografia, e sua conseguente validazione, in tempi brevi. La realizzazione di un sistema di questo tipo implica l’istituzione di un protocollo per la validazione del dato inserito che è già oggetto di discussione in tavoli tecnici regionali.
Infatti, su questo tipo di sviluppo, anche la Regione Emilia-Romagna ha già attivato un sito sperimentale che porterà alla istituzione di un “Sistema di Difesa del Territorio”. Uno degli aspetti più interessanti è la Banca Dati Geognostica che raccoglierà quasi tutte le indagini eseguite per la redazione di Piani Regolatori, Piani Particolareggiati o per altri tipi di studi in modo da renderli maggiormente accessibili.