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Difesa del Suolo

Compiti e attività della Provincia di Reggio Emilia in materia di difesa del suolo in seguito all’approvazione della Legge 183/89 e interazioni con la Pianificazione Territoriale

Gli eventi alluvionali e di dissesto idrogeologico, che da sempre colpiscono il territorio provinciale, testimoniano che la Difesa del Suolo è ormai diventata una materia strategica, soprattutto se condotta in forma attiva, con risvolti che riguardano non solo la pianificazione territoriale, ma anche la protezione civile.
 Oltre alla normativa di riferimento, che con la legge 183/89 per prima ha definito i compiti e le funzioni agli enti che operano nel campo della difesa del suolo, nella provincia di Reggio Emilia ha impresso una svolta nel governo delle azioni collegate a questa tematica l’evento di piena del Fiume Po del 2000. Questo ha visto impegnati tutti gli enti territoriali nella gestione del più preoccupante evento alluvionale dal 1951 ad oggi in seguito al quale si sono raggiunti importanti obiettivi, tra cui l’adeguamento del sistema arginale nei bacini del Po e del Crostolo, con la messa in sicurezza dei territori, e una significativa riduzione del rischio nei territori montani. Si può affermare che il lavoro congiunto di tutte le componenti del sistema regionale, per fronteggiare una situazione di emergenza di proporzioni nazionali (l’evento di Po 2000 è stato classificato come evento di tipo “C” ai sensi della L225/92), ha richiesto un’attenzione ed un impegno di risorse che non ha avuto precedenti nel nostro territorio. In questo “sistema” la Provincia ha assunto un serio e riconosciuto ruolo di coordinamento sia delle azioni pianificatorie, sia delle fasi programmatorie dei necessari interventi strutturali. Ciò ha portato il territorio ad un più elevato livello di sicurezza, che consente oggi di affrontare più efficacemente gli aspetti legati alla prevenzione del rischio. Tale ruolo è stato consolidato, negli anni successivi, in occasione della concertazione con gli altri Servizi e Consorzi preposti alla difesa del suolo per la definizione degli interventi prioritari da inserire nei Piani di Messa in Sicurezza del Territorio per il raggiungimento di un sufficiente livello di sicurezza attraverso la mitigazione del rischio nella aree, sia montane che di pianura, più esposte. Oltre a queste, negli ultimi anni, si sono aggiunte competenze sempre più specifiche su materie, come l’elettromagnetismo e le Aziende a Rischio di Incidente Rilevante, che, se da un lato hanno permesso di approfondire tematiche settoriali inerenti potenziali rischi insiti nel territorio provinciale, dall’altra hanno imposto un sempre maggiore coinvolgimento della pianificazione per la gestione di queste tematiche, al punto da rendere la Difesa del suolo una materia che costituisce parte integrante dalla Pianificazione Urbanistica. Riassumendo, i principali compiti della Provincia di Reggio Emilia, in ottemperanza alle norme di attuazione del PAI ed alle altre leggi nazionali e regionali in materia di difesa del suolo, sono:

  • gestione del Piano generale di Messa in Sicurezza del territorio montano e di pianura presentato a seguito dell’evento di piena del 2000 e Coordinamento dei finanziamenti destinati per gli eventi del 2000, 2002 e 2004 (O.M.3090/2000, 3258/2002 e 3357/2004) Adeguamento del PTCP al Piano di Bacino (PAI) e aggiornamento degli strumenti di pianificazione territoriali e urbanistici per aumentare la sicurezza del territorio;
  • partecipazione al protocollo 2002 per lo “Studio di fattibilità di sistemazione idraulica del Fiume Secchia da Castellarano alle Casse di Espansione di Rubiera” (Regione, Prov. di Mo e Re, Aut. di bacino);
  • partecipazione al Gruppo di lavoro istituito a seguito della firma del “Protocollo d’intesa per la tutela e la valorizzazione del territorio e la promozione della sicurezza delle popolazioni della Valle del Po”;
  • gestione e aggiornamento della Carta “Inventario del Dissesto” 2003;
  • sviluppo e gestione del Progetto “Difesa Attiva dell’Appennino”;
  • partecipazione all’ attività di studio della sismicità naturale nell’ambito della Rete sismica;
  • espressione dei pareri di competenza (Circolare regionale1677/05) sulla valutazione del rischio sismico dei Piani Urbanistici Attuativi.
  • adeguamento del PTCP in ottemperanza alla normativa e alle linee guida regionali per la valutazione del rischio sismico;
  • istituzione e Gestione del Catasto linee elettriche ed espressione del parere di competenza sui nuovi impianti elettrici;
  • adeguamento del PTCP alla normativa per le Aziende a Rischio di Incidente Rilevante.
Pubblicato: 06 Maggio 2020Ultima modifica: 20 Marzo 2024